Morfa Conwy, Sir Kyffin Williams. English (1918 - 2006)

giovedì 26 febbraio 2015

Poiché l’alba si accende, ed ecco l’aurora,
poiché, dopo avermi a lungo fuggito, la speranza consente
a ritornare a me che la chiamo e l’imploro,
poiché questa felicità consente ad esser mia,

facciamola finita coi pensieri funesti,
basta con i cattivi sogni, ah! Soprattutto
basta con l’ironia e le labbra strette
e parole in cui uno spirito senz’anima trionfava.

E basta con quei pugni serrati e la collera
per i malvagi e gli sciocchi che s’incontrano;
basta con l’abominevole rancore! Basta
con l’oblìo ricercato in esecrate bevande!

Perché io voglio, ora che un Essere di luce
nella mia notte fonda ha portato il chiarore
di un amore immortale che è anche il primo
per la grazia, il sorriso e la bontà,

io voglio, da voi guidato, begli occhi dalle dolci fiamme,
da voi condotto, o mano nella quale tremerà la mia,
camminare diritto, sia per sentieri di muschio
sia che ciottoli e pietre ingombrino il cammino;

sì, voglio incedere dritto e calmo nella Vita
verso la meta a cui mi spingerà il destino,
senza violenza, né rimorsi, né invidia:
sarà questo il felice dovere in gaie lotte.

E poiché, per cullare le lentezze della via,
canterò arie ingenue, io mi dico
che lei certo mi ascolterà senza fastidio;
e non chiedo, davvero, altro Paradiso.


•  Paul Verlaine, Poiché l’alba si accende...  •












The Mysterious Lady (1928)








• Edouard Manet •
Berthe Morisot with a Fan





• William Adolphe Bouguereau •
The Oreads
ca. 1902



Gabriel Garcia Marquez, Tomas Milian, Milano (1974)

Helmut Newton, "Autoritratto", Parigi, 1973

Clint Eastwood in Via Veneto a Roma (1968)

Vincent Van Gogh, "Campo verde di grano"
E’ quello spicchio di blu
ad attirare il mio sguardo
colore indistinto
sopra la terra dell’uomo
polvere ancora
tra il vuoto dei giorni
è la tensione del gesto
che assorbe luce e calore
ad imitare la vita
come in cielo
mentre cerco il tuo volto.
E sorridi ai miei piccoli passi.

mercoledì 25 febbraio 2015





Marc Chagall, "Sopra Vitebsk" (1916)

Amo colui che non sa
dove condurre i suoi passi;
destino, non fare
che un vento lo porti ov'io non sono,
ti supplico -
Attribuisci fortuna e sfortuna
a questo dormiente in egual misura,
così che finisca sul cuore
della sua amica.


(Catherine Pozzi)




Ragazza col mandolino, Pablo Picasso (1910)
 


Nostalgia del presente

Ho nostalgia del presente che vivrò
(L’attesa si accorda con la memoria:
Entrambe falsificano quanto più possono
La sventurata realtà. Lo vedi.)

Quali eventi macchineranno di nuovo
La mia partecipazione? Quale variopinto
Straccio di passione
Imiterà di nuovo la porpora?
Mi stupisce
A che velocità si genera la noia. Se conoscessi
La matematica dei sentimenti correrei
Immobile come Achille (l’idea di Zenone)
Più lento della tartaruga della mia vita.
Non dobbiamo avere fretta.
Come osare sorpassi con il clacson
Quando davanti a te sono imbottigliati gli inferi.

Come posso prevedere qualsiasi cosa accada,

In questo presente così remoto.
(Antonis Fostieris)






"Fiori", Raoul Dufly
 

Steli di iris

ai piedi intreccerò

come lacci di sandali

(Matsuo Basho)

martedì 24 febbraio 2015





Luca Ronconi sulla scena di "Sei personaggi in cerca d'autore" (2012)


"Un personaggio, signore, può sempre domandare a un uomo chi è. Perché un personaggio ha veramente una vita sua, segnata di caratteri suoi, per cui è sempre «qualcuno». Mentre un uomo, un uomo così in genere, può non essere «nessuno»."


Luigi Pirandello

Il Harem, Pablo Picasso (1906)


Ragazza con libro, Alexander Deyneka (1934)


domenica 22 febbraio 2015

Stevie Wonder - Pastime Paradise







• Alphonse Mucha •
The Moon and Stars 'Ètoile du Soir' (Evening Star)
1902







Cum lenitate asperitas



Intanto (a mia madre)






Intanto lei torna da me ogni volta che dormo in sogno 
e le dico bentornata, siediti intanto,
e lei rassetta, al suo solito, il cuscino, 
è innaturale che una madre non rassetti il cuscino a suo figlio 
e che il figlio rassetti invece il cuscino di sua madre 
e asciugo i suoi sudori freddi e liscio i suoi capelli stopposi 
e stringendole la mano fredda le dico non temere 
il posto dove vai, non ne tornerai 
a mani vuote come tante volte ne tornasti 
perché nel posto dove vai non ci sono speranze 
né perdita, rimorso e dolore, neppure quello di madre, 
nel posto dove vai non manca nulla. 
È un posto perfetto.

Enya - Only time








"Un gatto giocherellone, con le sue capriole e i suoi modi da tigre in miniatura, è mille volte più divertente di metà della gente con cui ci tocca vivere in questo mondo!"


• Sydney Morgan •






• Kees van Dongen •
Woman with Cat
1908




venerdì 20 febbraio 2015



• Hollie Chastain •
Fresh Courage





• Ella Fitzgerald performs at Mr Kelly’s nightclub, Chicago, Illinois, 1958 • 








•  Christopher Richard Wynne Nevinson  •
A Studio in Montparnasse
1926



Le partenze


Evelyn Williams


C’è una stazione dove i treni, quando partono, partono a sorpresa.
Gli orari sono rigorosamente segreti e le tabelle di marcia vengono compilate secondo criteri sconosciuti e che, nella maggior parte dei casi, sfuggono al normale buon senso.
Le autorità preposte svolgono una vigilanza assai severa affinché nulla venga trapelato.
Gli studi clandestini che sono stati di volta in volta intrapresi per tentare di comprendere gli oscuri principi che regolano le partenze, non hanno avuto fino ad oggi – esito alcuno.
Proprio per questa ragione, c’è chi afferma che in realtà tutto dipende dal caso e che ogni giorno verrebbero sorteggiati dei bigliettini coi numeri dei treni e i nomi delle rispettive destinazioni.
La verità è che nessuno sa niente e che tutte le ipotesi finora pensate si sono rivelate prive di fondamento.
La gente deve affidarsi alla fortuna, come se partecipasse ad una lotteria. Questo, lungi da essere motivo di rassegnazione, costituisce sovente una spinta a sfidare il destino e dà un tono ancor più avventuroso all’impresa.
A qualsiasi ora, i corridoi e le sale della stazione si riempiono del viavai continuo degli aspiranti viaggiatori, delle voci che si sovrappongono nell’ansia comune di dire finalmente addio alla monotona vita di sempre. Tutti sono disposti a tutto, pur di raggiungere le destinazioni che vengono annunciate. Eppure vi sono treni fermi da mesi, a volte da anni…
La gente che non perde la speranza si abitua a vivere sui vagoni, organizzandosi come meglio può. Ovviamente non è facile e frequenti sono le liti e le truffe. False notizie relative all’orario o alla data della partenza vengono trasmesse da loschi individui, dietro ingenti compensi. C’è chi vive di questo e si procura perciò tutto l’occorrente per essere credibile il più possibile.
Ma quando un treno finalmente parte (a volte succede) e si ode il tanto sospirato fischio del capostazione, la gente sembra impazzire. Tutti corrono verso i fortunati in partenza, i quali, con le lacrime agli occhi, salutano, gridano addio e si abbracciano tra loro dalla gioia, dimenticando i precedenti rancori.
Se ne vanno nel luogo sognato da sempre, pronti a ricominciare una nuova vita. È infatti proibito il ritorno. Solo la corrispondenza è permessa, ma – chissà perché – nessuno ha mai scritto.
Forse, si dice, sono troppo felici.



(tratto dal romanzo Il prescelto di Mauro Germani - Alberto Perdisa Editore, 2001)

Sull'orlo di un precipizio selvaggio




Siamo in piedi, rigidi e dimenticati,

sull'orlo di un precipizio selvaggio,

l'uno all'altra attaccati;

nè un lamento, lacrima o parola:

per precipitare basta una mossa.



Come legami di carne e sangue

ci proteggono le nostre labbra,

blu e tremanti, ci tengono attaccati.

Finché mi baci non abbiamo parole,

ma dì una parola e cadiamo entrambi.


giovedì 19 febbraio 2015




•  Alessio Bolzoni  •
Mariacarla Boscono






•  He Duoling  •
何多苓

The crow is beautiful
乌鸦是美丽的
(1988)






perchè tutto volge a una continua 
ricerca di controllo... di stabilità.






•  Uemura Shoen  •
Firefly



mercoledì 18 febbraio 2015




•  Felice Casorati  •
Reading a Book



Umberto Eco, “L’isola del giorno prima”






«Dovrete imparare a fare con la parola arguta quello che non potete fare con la parola aperta; 
a muovervi in un mondo, che privilegia l'apparenza, 
con tutte le sveltezze dell'eloquenza, 
a esser tessitore di parole di seta. 
Se gli strali trafiggono il corpo, le parole possono trapassare l'anima».


IO NON SONO UNA STORIA... - AHMAD SHAMLOU






IO NON SONO UNA STORIA CHE PUOI RACCONTARE

Io non sono una storia che puoi raccontare,
non sono una canzone che puoi cantare,
non sono un suono che puoi udire,
non sono neppure questo che puoi vedere
né quello che puoi conoscere.
Io sono una sofferenza che anche tu puoi provare,
chiamami con un grido.
Gli alberi parlano con il bosco, l’erba con la terra,
le stelle con le galassie. E io parlo con te.
Dimmi il tuo nome, dammi le tue mani,
dimmi le tue parole, dammi il tuo cuore.
Io ho scoperto le tue radici.
Attraverso le tue labbra ho parlato al Tutto,
le tue mani sono sorelle delle mie.
In una luminosa solitudine ho gridato con te
per quelli che sono vivi.
In un oscuro cimitero ho cantato con te
la più bella canzone perché quelli morti quest’anno
erano le persone che amavano di più i vivi.
Dammi le tue mani. Le tue mani mi sono familiari.
Oh tu, che ho scoperto molto tardi.
Io parlo con te come le nuvole parlano con la tempesta,
come l’erba parla con la terra,
come la pioggia parla al mare,
come gli uccelli parlano alla primavera,
come gli alberi parlano al bosco.
Perché ho scoperto le tue radici,
perché la mia voce è sorella della tua.



Desiderio delle tue mani chiare 
nella penombra della fiamma: 
sapevano di rovere e di rose; 
di morte. Antico inverno. 
Cercavano il miglio gli uccelli 
ed erano subito di neve; 
così le parole. 
Un po' di sole, una raggera d'angelo, 
e poi la nebbia; e gli alberi, 
e noi fatti d'aria al mattino. 



Antico inverno
•  Salvatore Quasimodo  •



lunedì 16 febbraio 2015





Nell’incanto della notte
abbandonato nell’attesa
sentirai sfiorarti il viso
da impalpabile carezza
e quando poi i pensieri
parleranno al cuore
Tu paziente ascolta
nella culla del silenzio
i sussurri della verità










domenica 15 febbraio 2015



•  Paul Gauguin  •
Te faaturuma
Silence/To Be Dejected
Il silenzio/L'imbronciata
1891





•  Saul Steinberg  •
Waiting Room










•  Steve McCurry  •
South Africa










"Di sotto al cappello abbassato sul viso,
Achab lasciò cadere una lacrima nel mare;
e tutto il Pacifico non conteneva ricchezze 
pari a quell'unica piccola goccia."

•  Herman Melville  •
Moby Dick










•  John Fabian Carlson  
Forest Silence, 1917





Video: Vivre Pour Vivre (1967)(regia: Claude Lelouch)
Music: Throw Your Arms Around Me by Summer Fiction (2010)


Un incontro inatteso





Siamo molto cortesi l'uno con l'altro,
 diciamo che e' bello incontrarsi dopo anni. 
Le nostre tigri bevono latte
 I nostri sparvieri vanno a piedi

 I nostri squali affogano nell'acqua.

I nostri lupi sbadigliano alla gabbia aperta

Le nostre vipere si sono scrollate di dosso i lampi,

le scimmie gli slanci, i pavoni le penne.

I pipistrelli gia' da tanto sono volati via dai nostri capelli.

Ci fermiamo a meta' della frase,

senza scampo sorridenti.

La nostra gente non sa parlarsi.




"Un gatto perde i peli 
soltanto in presenza
di gente allergica."

• Garfield •



sabato 14 febbraio 2015



Troppo emotiva, troppo sognatrice, troppo testarda, 


troppo problematica, troppo insicura. 

Sono troppo.

Ma mai abbastanza.





Adoro i piaceri semplici. Sono l'ultimo rifugio per uno spirito complesso.




- Epistrophy -
• Thelonious Monk •




• Edward Steichen •