Morfa Conwy, Sir Kyffin Williams. English (1918 - 2006)

lunedì 25 maggio 2015

NOME NON HA




Nome non ha,
amore non voglio chiamarlo
questo che provo per te,
non voglio tu irrida al cuor mio
com’altri ’a miei canti,
ma, guarda,
se amore non è,
pur vero è
che di tutto quanto al mondo vive
nulla m’importa come di te,
de’ tuoi occhi de’ tuoi occhi
donde sì rado mi sorridi,
della tua sorte che non m’affidi,
del bene che mi vuoi e non dici,
oh poco e povero, sia,
ma nulla al mondo più caro m’è,
e anch’esso,
e anch’esso quel tuo bene
nome non ha...



Sibilla Aleramo

AL MIO POSTO




Lo so
che tutto è già stato descritto:
l’amore, l’odio, l’ira e il dolore.
Lo so. 

Lo so
che ogni parola ha infiniti padroni:
morti e vivi, sinceri e falsi.
Lo so. 

Ma so anche
che a nessun altro è dato di vivere me stesso.
Ecco perché a nessuno concedo
di parlare al mio posto.


Rainer Malkowski 

venerdì 22 maggio 2015



Sempre questa sensazione di inquietudine
Di attesa d’altro.
Oggi sono le farfalle e domani sarà la
tristezza inspiegabile,
la noia o l’ansia sfrenata
di rassettare questa o quella stanza,
di cucire, andare qua e là a fare commissioni,
e intanto cerco di tappare l’Universo con un dito,
creare la mia felicità con
ingredienti da ricetta di cucina,
succhiandomi le dita di tanto in tanto,
di tanto in tanto sentendo che mai potrò essere sazia,
che sono un barile senza fondo,
sapendo che “non mi adeguerò mai”,
ma cercando assurdamente di adeguarmi
mentre il mio corpo e la mia mente si aprono,
si dilatano come pori infiniti
in cui si annida una donna che avrebbe
voluto essere
uccello, mare, stella,
ventre profondo che dà alla luce Universi
splendenti stelle nove…
e continuo a far scoppiare Palomitas nel cervello,
bianchi bioccoli di cotone,
raffiche di poesie che mi colpiscono
tutto il giorno e
mi fanno desiderare di gonfiarmi come un
pallone per contenere
il Mondo, la Natura, per assorbire tutto e stare
ovunque, vivendo mille e una vita differente…
Ma devo ricordarmi che sono qui e che
Continuerò
ad anelare, ad afferrare frammenti di chiarore,
a cucirmi un vestito di sole,
di luna,il vestito verde color del tempo
con il quale ho sognato di vivere
un giorno su Venere.
Gioconda Belli

Veronica Robilliard  - Coy Caramel

Quando sarò vecchia
- se mai lo sarò -
e mi guarderò allo specchio
e mi conterò le rughe
come delicata orografia
di pelle distesa.
Quando potrò contare i segni
lasciati dalle lacrime
e dalle preoccupazioni
e il mio corpo risponderà lentamente
ai desideri,
quando vedrò la mia vita avvolta
in vene azzurre
in occhiaie profonde
e scioglierò i miei capelli bianchi
per andare a dormire presto
- come si deve -
quando verranno i nipotini
a sedersi sulle mie ginocchia
fiaccate dal passare di molti inverni,
so che il mio cuore – ribelle -
starà ancora ticchettando
e i dubbi e i vasti orizzonti
saluteranno ancora
i miei mattini.

                                                                                                           Gioconda Belli

domenica 17 maggio 2015

lunedì 11 maggio 2015


Pierre Bonnard - Woman with Mimosa, 1924


Vorrei dirti questo dentro,
questo invisibile equilibrio
che è fatto per scivolare
nell’acqua e tra le cose
e non sa opporre forza
alla forza, resistenza all’ostacolo
(non sa imporre sé alla terra).
Non ha soluzioni.
Vorrei dirti il desiderio
di questo odore del fico
fiore che passisce
un’intera estate
abbandonato oltre il muro
e questo selvatico fugace
che infesta i colli
e parla di qualcosa
che non si corrompe,
dentro, non cede:
resiste e fa di noi quello che siamo

                                                                                                                        Paola Loreto

venerdì 8 maggio 2015

Ti alzi e ti tuffi


Thierry de Cordier 

Ti alzi e ti tuffi, vuoi inghiottire la vita
e invochi il fiore della luna, il grande
osanna oscuro che dà tutto il piacere agli amanti. 
Invochi l’unisono dei corpi
e la scintilla risorta, il sangue in tumulto,
le spalle nell’assoluto.
 Fuori, macchie di gasolio,
cavi sospesi, pezzi di requiem.
 Ne senti la minaccia
fino allo stridere delle lenzuola. 
Mi chiedi se giungeranno qui, se noi potremo ancora salvarci

Milo De Angelis

Insonnia


Rafael Araujo


La luna nello specchio del comò
scruta milioni di miglia lontano
(forse ammira orgogliosa se stessa,ma senza sorridere mai)
guarda lontano lontano oltre il sonno, o forse è una che dorme di giorno.

Anche se l’Universo dovesse lasciarla, lei lo manderebbe all’ inferno,
e troverebbe un corpo d’acqua o uno specchio in cui contemplarsi.
Così avvolgi l’ansia in una ragnatela
e gettala giù nel pozzo in quel mondo rovesciato

dove la sinistra è sempre la destra, dove le ombre sono corpi,
dove vegliamo tutta la notte, dove i cieli sono stretti quanto il mare è profondo, 
e tu mi ami.


Elizabeth Bishop

Mentre andavo


Björk, 1991 - Laura Levine

Andavo per i campi
così, per conto mio,
e non cercare niente
era quello che volevo.
E lì c’era un fiore
che nella vita mai
ne vidi uno più bello.
Volevo coglierlo,
ma il fiore mi disse:
possiedo radici,
e sono ben nascoste.
Giù nel profondo
sono interrato;
per questo i miei fiori
son belli tondi.
Non so amoreggiare,
non so adulare;
non cogliermi devi,
ma trapiantare.

Wolfgang von Goethe
ALBERTO PANCORBO, “LA SÁBANA BLANCA”

mercoledì 6 maggio 2015



Garden in spring
• Giovanni Giacometti 

. . .

Di maggio nascono i ladri
• proverbio •