Morfa Conwy, Sir Kyffin Williams. English (1918 - 2006)

lunedì 21 dicembre 2015


Je me trompe ou il commence à faire plus chaud ici?

Jouyeux quatorze juillet everyone!

- Original image from La Guirlande (1919) -



giovedì 17 settembre 2015

TI AMO - JULIO CORTAZAR








Ti amo per ciglia, per capello, t’impugno in candidi
androni dove non s’avventurano i giochi della luce,
questiono ogni tuo nome, ti strappo con premura di cicatrice,
ti immergo nei capelli ceneri di lampo
e nastri addormentati dalla pioggia.
Non voglio che tu abbia una forma, che tu sia
scrupolosamente ciò che arriva dopo la tua mano,
perché l’acqua, considera l’acqua, e i leoni
si sciolgono nello zucchero della fiaba
e i gesti, quella architettura del nulla,
accendono le loro lampade a metà di ogni incontro.
Il mattino è la lavagna nella quale t’invento e ti disegno,
pronto a cancellarti, no, non sei così, nemmeno
sono tuoi quei capelli lisci, quel sorriso.
Cerco la tua cifra, il bordo della coppa dove il vino
è al contempo sia luna che specchio,
cerco quella linea che fa tremare un uomo
in una galleria di museo.

E poi ti amo, e fa tempo e freddo.

Poesia verticale n° 51 - ROBERTO JUARROZ





Un giorno troverò una parola
che penetri il tuo corpo e ti fecondi,
che si posi sul tuo seno
come una mano aperta e chiusa al tempo stesso.
Incontrerò una parola
che trattenga il tuo corpo e lo faccia girare,
che contenga il tuo corpo
e apra i tuoi occhi come un dio senza nubi
e usi la tua saliva
e ti pieghi le gambe.
Tu forse non la sentirai
o forse non la capirai.
Non è necessario.
Vagherà dentro di te come una ruota
fino a percorrerti da un estremo all’altro,
donna mia e non mia
e non si fermerà neanche quando tu morirai.

domenica 6 settembre 2015




Non innamorarti di una donna che legge,
di una donna che sente troppo,
di una donna che scrive…
Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza.
Non innamorarti di una donna che pensa,
che sa di sapere e che inoltre è capace di volare,
di una donna che ha fede in se stessa.
Non innamorarti di una donna che ride
o piange mentre fa l’amore,
che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più, 
di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose),
o di una donna capace di restare mezz’ora davanti a un quadro
o che non sa vivere senza la musica.
Non innamorarti di una donna intensa, ludica,
lucida, ribelle, irriverente.
Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così.
Perché quando ti innamori di una donna del genere, che rimanga con te oppure no, 
che ti ami o no, da una donna così, non si torna indietro.  Mai.



giovedì 27 agosto 2015

mercoledì 5 agosto 2015

domenica 26 luglio 2015



•  August Macke  •
The Spirit of the House: Still Life with Cat



giovedì 16 luglio 2015

lunedì 13 luglio 2015

martedì 30 giugno 2015


Quartiere generale del dolore – In grigio



Il giorno mi pesa addosso come una tonnellata di fumo.
Le cose già fatte sono
cadaveri che riempiono di fetore
le stanze grigie dei miei ricordi.

Il futuro è una fila di
bambini nati morti.

La pozza dell’oblio è fangosa.
Solo ricordi in lenta marcia
avanzano lungo la strada dell’oggi. Cielo grigio
per ridestarmi in un momento.

Ma un sonno tetro è il programma per oggi:
sonno che sale dal cuore
come un gas nero.

Io so che per avere dormito a lungo
i morti hanno ripreso forza.
In giorni come questi
spalancano a calci le loro tombe
e ne balzano fuori con eleganza.

Sussurrano orribili segreti
l’uno all’altro e a me.
Portano i loro sudari e
li scuotono animosamente.

O Divinità del terrore e della malinconia
vienimi in aiuto!
Ho ancora baci sfioriti per te,
baci che non voglio buttare via perché sono molto povero,
distaccami dai miei ricordi.

Essi mi inquietano tanto che il sonno sussulta e fugge,
sussulta e fugge.


                                                                                                                                                 Emanuel  Carnevali

immagine: un teschio della collezione di Ruben Pàmies aka Kpavio 

Certe cose ci puntano contro il dito e ridono



Certe cose
si nascondono agli occhi della gente
e si odono
piangere sommessamente.

Certe cose cadono dal cielo:
cose nere informi, mostri
della notte e terrore
dei giorni.

Certe cose sembrano essere state predisposte
da Dio e dal Diavolo.
Certe cose sembrano nate in un abisso
e cresciute nelle tenebre.

Certe cose portano l’immagine della bontà
come se il fuoco
ve l’avesse scolpita in bassorilievo.

Certe cose ridono fino a divenire teschi
e poi continuano a ridere.

Certe cose sono come alberi di pesco,
portano a lungo frutti verdi.

Certe cose sono come il vino che uno beve
soltanto per ubriacarsi.

Certe cose colpiscono
il cuore come un colpo di gong,
così che poi risuona a lungo.

Certe cose schiacciano il cuore come se fosse
uno scarafaggio.
Ed è orribile, come spiaccicare
uno scarafaggio.

Certe cose sono come il fulmine:
possono essere guidate
anche se pericolose.

Certe cose sono come pensieri dal piede pesante,
hanno il piede pesante anche se abitano il cielo.

Certe cose sono come le aquile.
Vivono in alto –
possono benissimo dimenticare la valle.

Certe cose sono come il terremoto:
utilizzano tutte le nostre paure.

Certe cose sono come la Bellezza che è morta da tempo:
solo l’acqua profonda del pozzo può lavarle e destarle.

Emanuel  Carnevali


immagine: Without a Face by Shaylene Reynolds 

lunedì 22 giugno 2015

L'ignoto



Io non so chi tu sia. So che una sera
noi ci gettammo l’anima negli occhi,
con l’impeto di chi brama e non spera.
La ripigliammo cauti, quasi tocchi
da un dubbio, e ancor la scagliammo a segno,
come la freccia che dall’arco scocchi.
Senza accostarci, senza altro disegno
che quello di guardarci ebbri d’amore,
ma disgiunti da un qualche aspro ritegno.
Così il male durò. Più tentatore
d’allora, a tratti, il tuo volto m’abbaglia.
Curiosità di te mi punge il cuore,
desiderio di te me lo attanaglia.



martedì 16 giugno 2015

mercoledì 10 giugno 2015


Audrey Benjaminsen


































Solo gli inquieti sanno
com’è difficile sopravvivere alla tempesta
e non poter vivere senza.
Emily Brontë

domenica 7 giugno 2015



Vase with Flowers
• Vincent Willem van Gogh 



sabato 6 giugno 2015

Niki de Saint Phalle for Giancarlo Montebello, 18K and enamel necklace, ca. 1967

martedì 2 giugno 2015

Paul Klee - Vocal Fabric of the Singer Rosa Silber, 1922


Cercavi un fiore e hai trovato un frutto.
 Cercavi una sorgente e hai trovato un mare. 
Cercavi una donna e hai trovato un'anima 
Edith Sodergran

lunedì 25 maggio 2015

NOME NON HA




Nome non ha,
amore non voglio chiamarlo
questo che provo per te,
non voglio tu irrida al cuor mio
com’altri ’a miei canti,
ma, guarda,
se amore non è,
pur vero è
che di tutto quanto al mondo vive
nulla m’importa come di te,
de’ tuoi occhi de’ tuoi occhi
donde sì rado mi sorridi,
della tua sorte che non m’affidi,
del bene che mi vuoi e non dici,
oh poco e povero, sia,
ma nulla al mondo più caro m’è,
e anch’esso,
e anch’esso quel tuo bene
nome non ha...



Sibilla Aleramo

AL MIO POSTO




Lo so
che tutto è già stato descritto:
l’amore, l’odio, l’ira e il dolore.
Lo so. 

Lo so
che ogni parola ha infiniti padroni:
morti e vivi, sinceri e falsi.
Lo so. 

Ma so anche
che a nessun altro è dato di vivere me stesso.
Ecco perché a nessuno concedo
di parlare al mio posto.


Rainer Malkowski 

venerdì 22 maggio 2015



Sempre questa sensazione di inquietudine
Di attesa d’altro.
Oggi sono le farfalle e domani sarà la
tristezza inspiegabile,
la noia o l’ansia sfrenata
di rassettare questa o quella stanza,
di cucire, andare qua e là a fare commissioni,
e intanto cerco di tappare l’Universo con un dito,
creare la mia felicità con
ingredienti da ricetta di cucina,
succhiandomi le dita di tanto in tanto,
di tanto in tanto sentendo che mai potrò essere sazia,
che sono un barile senza fondo,
sapendo che “non mi adeguerò mai”,
ma cercando assurdamente di adeguarmi
mentre il mio corpo e la mia mente si aprono,
si dilatano come pori infiniti
in cui si annida una donna che avrebbe
voluto essere
uccello, mare, stella,
ventre profondo che dà alla luce Universi
splendenti stelle nove…
e continuo a far scoppiare Palomitas nel cervello,
bianchi bioccoli di cotone,
raffiche di poesie che mi colpiscono
tutto il giorno e
mi fanno desiderare di gonfiarmi come un
pallone per contenere
il Mondo, la Natura, per assorbire tutto e stare
ovunque, vivendo mille e una vita differente…
Ma devo ricordarmi che sono qui e che
Continuerò
ad anelare, ad afferrare frammenti di chiarore,
a cucirmi un vestito di sole,
di luna,il vestito verde color del tempo
con il quale ho sognato di vivere
un giorno su Venere.
Gioconda Belli

Veronica Robilliard  - Coy Caramel

Quando sarò vecchia
- se mai lo sarò -
e mi guarderò allo specchio
e mi conterò le rughe
come delicata orografia
di pelle distesa.
Quando potrò contare i segni
lasciati dalle lacrime
e dalle preoccupazioni
e il mio corpo risponderà lentamente
ai desideri,
quando vedrò la mia vita avvolta
in vene azzurre
in occhiaie profonde
e scioglierò i miei capelli bianchi
per andare a dormire presto
- come si deve -
quando verranno i nipotini
a sedersi sulle mie ginocchia
fiaccate dal passare di molti inverni,
so che il mio cuore – ribelle -
starà ancora ticchettando
e i dubbi e i vasti orizzonti
saluteranno ancora
i miei mattini.

                                                                                                           Gioconda Belli

domenica 17 maggio 2015

lunedì 11 maggio 2015


Pierre Bonnard - Woman with Mimosa, 1924


Vorrei dirti questo dentro,
questo invisibile equilibrio
che è fatto per scivolare
nell’acqua e tra le cose
e non sa opporre forza
alla forza, resistenza all’ostacolo
(non sa imporre sé alla terra).
Non ha soluzioni.
Vorrei dirti il desiderio
di questo odore del fico
fiore che passisce
un’intera estate
abbandonato oltre il muro
e questo selvatico fugace
che infesta i colli
e parla di qualcosa
che non si corrompe,
dentro, non cede:
resiste e fa di noi quello che siamo

                                                                                                                        Paola Loreto

venerdì 8 maggio 2015

Ti alzi e ti tuffi


Thierry de Cordier 

Ti alzi e ti tuffi, vuoi inghiottire la vita
e invochi il fiore della luna, il grande
osanna oscuro che dà tutto il piacere agli amanti. 
Invochi l’unisono dei corpi
e la scintilla risorta, il sangue in tumulto,
le spalle nell’assoluto.
 Fuori, macchie di gasolio,
cavi sospesi, pezzi di requiem.
 Ne senti la minaccia
fino allo stridere delle lenzuola. 
Mi chiedi se giungeranno qui, se noi potremo ancora salvarci

Milo De Angelis

Insonnia


Rafael Araujo


La luna nello specchio del comò
scruta milioni di miglia lontano
(forse ammira orgogliosa se stessa,ma senza sorridere mai)
guarda lontano lontano oltre il sonno, o forse è una che dorme di giorno.

Anche se l’Universo dovesse lasciarla, lei lo manderebbe all’ inferno,
e troverebbe un corpo d’acqua o uno specchio in cui contemplarsi.
Così avvolgi l’ansia in una ragnatela
e gettala giù nel pozzo in quel mondo rovesciato

dove la sinistra è sempre la destra, dove le ombre sono corpi,
dove vegliamo tutta la notte, dove i cieli sono stretti quanto il mare è profondo, 
e tu mi ami.


Elizabeth Bishop

Mentre andavo


Björk, 1991 - Laura Levine

Andavo per i campi
così, per conto mio,
e non cercare niente
era quello che volevo.
E lì c’era un fiore
che nella vita mai
ne vidi uno più bello.
Volevo coglierlo,
ma il fiore mi disse:
possiedo radici,
e sono ben nascoste.
Giù nel profondo
sono interrato;
per questo i miei fiori
son belli tondi.
Non so amoreggiare,
non so adulare;
non cogliermi devi,
ma trapiantare.

Wolfgang von Goethe
ALBERTO PANCORBO, “LA SÁBANA BLANCA”